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Gli zoo oggi: necessità o eredità?

Oggi gli zoo vengono chiamati giardini zoologici.

La loro storia è antica, il loro scopo è cambiato molto nel corso dei secoli (abbiamo scritto un articolo proprio su questo argomento). Come prima cosa quindi, i giardini zoologici sono sicuramente un’eredità.

L’EAZA è l’Associazione europea degli zoo e degli acquari con cui collaborano più di 400 strutture in Europa, tra cui troviamo anche membri italiani. Questa associazione ha creato degli standard che gli zoo e gli acquari devono rispettare per garantire una corretta gestione degli animali affidati loro. Queste direttive non riguardano solo la gestione degli animali, ma anche la ricerca e l’educazione che vengono condotte all’interno delle strutture. Quindi i giardini zoologici, in particolare se fanno parte dell’EAZA, sono sottoposti a controlli molto rigidi.

Oggi di cosa si occupa un parco zoologico? E in definitiva, sono necessari?

Grazie ai giardini zoologici viene garantita la conservazione ex-situ (sotto la cura degli esseri umani) delle specie a rischio estinzione che vi potete incontrare. In generale la variabilità genetica di una specie, cioè la diversità dei geni nella popolazione mondiale, ne assicura la sopravvivenza e adattabilità ad ambienti diversi e ai cambiamenti. Dove un esemplare non sopravvive, un altro invece potrebbe avere i geni giusti per farlo.

Alcuni animali ospitati negli zoo hanno un grande valore genetico e vengono perciò di fornire loro le condizioni ideali per la riproduzione. Questo anche per non perdere un bagaglio di geni utilissimo e che mantenga una certa variabilità in quella specie.

Questo può essere possibile solo se quell’esemplare avrà dei figli che porteranno avanti le sue caratteristiche genetiche. A tale scopo, all’interno dell’EAZA esistono dei coordinatori che decidono spostamenti, riproduttori e coppie. Le decisioni vengono prese in base al valore genetico degli esemplari ospitati nei parchi zoologici sulla base non solo della loro lunga esperienza e carriera, ma anche su ricerche e studi, attuali e passati, condotti in tutto il mondo negli zoo e in natura.

La conservazione delle specie

La conservazione ex-situ consiste proprio nel mantenere specie che in natura sono a rischio estinzione e che potrebbero scomparire senza un supporto esterno (i giardini zoologici). Immaginate che una specie divenga estinta in natura (anche solo in una determinata area), la popolazione potrebbe essere ripristinata grazie alla reintroduzione di esemplari provenienti dagli zoo. Gli esempi già in atto sono moltissimi, dai grifoni (leggi anche il nostro articolo qui) ai bisonti europei, agli ibis eremita. Esemplari nati e cresciuti negli zoo sono stati rilasciati in natura.
 

Gli animali infatti possono essere reintrodotti in natura per conservare la specie in aree in cui era precedentemente presente. Il ripopolamento invece prevede il rilascio per rimpolpare una popolazione già presente. I parchi zoologici possono partecipare a progetti di questo tipo, ma non tutti gli animali sono idonei ad essere rilasciati in natura. Gli studi e le ricerche condotti sono complessi; è necessario seguire dei protocolli per essere certi che un animale sia in grado di sopravvivere in natura dopo il rilascio e per garantire il successo dei progetti.

Perché non tutti gli animali possono essere rilasciati in natura?

Tutti gli animali presenti in uno zoo sono nati in strutture sotto cure umane (in parchi zoologici), nessun esemplare viene più prelevato in natura, questa pratica è attualmente illegale e impraticabile. Inoltre moltissimi zoo ospitano esemplari sequestrati a privati che li mantenevano in condizioni non adatte e illegalmente.

Per questi motivi molti esemplari presenti nei parchi zoologici non possono essere rilasciati in natura per vari motivi: hanno avuto un certo contatto con l’uomo per tutta la loro vita, non sanno come procurarsi il cibo, come sfuggire ai predatori, non hanno l’età, le condizioni di salute, il comportamento ideale che massimizzi la possibilità di sopravvivenza. Oppure non esiste o non è ancora stata individuata un’area idonea per la specie o ci sono ricerche in corso di cui non abbiamo ancora ottenuto i risultati o addirittura per alcune specie non abbiamo dati a disposizione. Rilasciare questi animali in natura significa con tutta probabilità condannarli a morte.

Come in tutti gli ambiti, le circostanze sono più complesse di quanto si possa pensare.
 
Una parte dei fondi raccolti dagli zoo vengono inoltre devoluti a progetti di conservazione in natura (in-situ), anche per esempio per proteggere habitat importanti per alcune specie, per educare le popolazioni umane locali etc.
 

L’educazione

I giardini zoologici fanno anche educazione, insegnando ai visitatori nozioni su biologia, ecologia e comportamento degli animali. Questo intento viene portato avanti attraverso visite guidate e talk (spiegazioni) da parte di biologi o naturalisti. Attraverso queste attività possiamo insegnare quale sia il corretto rapporto che gli esseri umani dovrebbero mantenere con gli animali.

Molti privati infatti sono convinti che un animale esotico possa essere ospitato nella propria casa e coccolato. Tuttavia questi comportamenti potrebbero spingere altri esseri umani ad avvicinarsi anche ad animali selvatici in natura, disturbandoli e mettendo a rischio la sopravvivenza di entrambi. Inoltre tenere alcune specie esotiche può essere pericoloso per le persone e per gli ecosistemi.

Salute e benessere

Nei giardini zoologici il benessere e le condizioni di salute degli animali vengono tenuti in grande considerazione e valutati attraverso visite veterinarie. Viene fornita agli animali una dieta sana e studiata per la singola specie e se necessario per il singolo individuo. Per garantire condizioni di salute ottimali i parchi devono inoltre fornire spazi adeguati agli animali, cercando di riprodurre habitat simili a quelli naturali, comprese zone in cui possano nascondersi agli occhi dei visitatori nel caso in cui volessero farlo.

I guardiani di zoo (keepers) si prendono cura degli animali ogni giorno, li conoscono singolarmente e hanno il compito di riferire ogni informazione utile ai veterinari. Questi ultimi fanno visita agli esemplari ogni giorno, fermandosi a visitare e medicare quelli che hanno necessità di cure.

La ricerca scientifica

Molta è inoltre la ricerca scientifica che viene condotta in queste strutture, in particolare sul benessere animale. Alcune specie sono elusive (difficilissime da vedere) in natura ed è molto difficile studiarle (leopardo nebuloso, leopardo delle nevi, panda rosso solo per citarne alcune), nei parchi zoologici è invece possibile.

Tutto quello che impariamo su una specie può essere applicato per conservare la specie in natura. Tesisti, ricercatori e volontari osservano gli animali e riferiscono qualsiasi evento di rilievo allo staff. Vari collaboratori aiutano a valutare possibili miglioramenti nella gestione o nella struttura degli spazi a disposizione degli individui.

Questo e molto altro caratterizza i moderni giardini zoologici. Un dato di fatto è che queste non sono più le strutture antiche, fredde e asettiche che il pubblico ha in mente.

Non ci credete? Andate a visitarne una.

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