Può sembrare strano parlare di orto nel mese di gennaio, ma in verità, insieme a dicembre, questo è il periodo in cui possiamo prepararci per la primavera.
In questo articolo vogliamo condividere con i nostri lettori alcune buone pratiche e segreti per coltivare sul balcone alcuni ortaggi e piante aromatiche. Questa non vuole essere una guida completa, ma la condivisione delle informazioni che abbiamo personalmente raccolto nel tempo.
Prima di tutto, perché avere un orto sul balcone?
Soprattutto di questi tempi, le nostre città sono sempre meno verdi e sempre più grigie. Gli impollinatori diminuiscono in molte aree, così come la diversità di specie. Come saprete, questo ha un impatto negativo anche sulle coltivazioni e gli ecosistemi in generale. Le nostre coltivazioni dipendono infatti in larga parte dagli impollinatori, che, giusto per precisare, non sono solo le api, ma questa è una storia che vi racconteremo un’altra volta.
Quindi avere un orto, anche se può sembrare un gesto piccolo, può contribuire a sostenere le popolazioni di impollinatori in luoghi piuttosto ostili come le città. Non vi preoccupate, alcuni di loro compiono lunghi spostamenti, quindi anche se siete nel cuore del cemento, vi faranno visita. Più balconi saranno fioriti, più questi animali avranno cibo e meno spostamenti dovranno effettuare per trovarlo.
Altri lati positivi della creazione di un orto, un po’ più egocentrici, sono: la possibilità di mangiare alimenti prodotti da noi (molto km0), riconnetterci con la natura e i suoi ritmi, dedicarci ad un hobby, magari anche con i nostri famigliari (ma anche in solitudine coltivare dà molte soddisfazioni – nessun parente verrà maltrattato durante la coltivazione).
Da dove iniziare?
Molto di quello che potrete coltivare dipende dallo spazio che avete. Alcuni ortaggi ne richiedono molto, insieme a cure più specifiche. La prima cosa da fare quindi è capire quanta superficie potete ricavare per il vostro orto sul balcone e quanto crescerebbero in altezza le piante che avete intenzione di coltivare. Prendiamo in modo generico i pomodorini, possono arrivare a due metri di altezza ma, sebbene gradiscano avere più spazio, crescono bene e producono frutti anche in un vaso di 20/25 centimetri di diametro.
Chiaramente tutto dipende anche dalle sementi che acquistate, che di solito riportano sulla confezione la distanza a cui piantare i semi, l’altezza raggiunta dalla pianta, il periodo di semina, le richieste di luce e acqua e altri dettagli.
Anche la profondità conta e per alcune piante l’ideale è avere vasi o fioriere di minimo 35 centimetri di profondità. Le patate non possono stare in un vaso basso e le zucchine avranno bisogno di molto spazio, un vaso da 45/50 cm dovrebbe andare bene. Alcuni coltivano la varietà ad alberello perché se correttamente indirizzata cresce lungo il suo asse verticale e quindi si presta bene a dimorare in vaso. Adattate la varietà del vostro orto sul balcone alle possibilità che avete e se lo spazio è un problema considerate di coltivare varietà nane per esempio di pisello.
Può essere utile fare un elenco di ciò che volete coltivare, dei vasi di cui avreste bisogno e uno schema di dove li mettereste sul balcone. Dicembre e gennaio sono i mesi perfetti per queste attività e recuperare le sementi che servono.
Piante facili e piante che fanno le difficili.
Questo è un dettaglio curioso perché quali piante risultino facili e quali difficili da coltivare è molto soggettivo. I pomodori riescono facili ad alcuni, ma non ad altri e i “semplici” ravanelli e lattuga possono vederci fallire per poi riuscire con i più ostici broccoli.
I motivi possono essere molti: capacità personali e istintive, affinità con i tempi di alcune piante e non di altre, tempo libero da dedicarvi, conoscenza richiesta, ma anche la zona in cui ci troviamo, l’altezza e l’esposizione del nostro balcone che può facilitare l’arrivo di alcuni parassiti e malattie, etc.
A complicare ulteriormente le cose esistono varietà precoci e tardive, per esempio di broccolo, e cipolle invernali ed estive.
Il nostro consiglio? Provare e riprovare.
Se non avete il pollice verde, cominciate con poche specie, un pomodorino, un basilico, una lattuga; informandovi sulle cure che richiedono, ma senza farvi scoraggiare dalla quantità di informazioni. Ogni pianta infatti può essere soggetta a diverse malattie e parassiti ed è giusto farsi un’idea di come combatterli, con prodotti preferibilmente biologici, ma se cercheremo di avere tutto sotto controllo fin dall’inizio questo potrebbe scoraggiarci. La cosa migliore è piantare più piantine per ogni specie che decidiamo di coltivare. Magari una morirà o non farà mai i frutti, ma con le altre potremo correggere gli errori e trovare soddisfazione.
Guarda e osserva.
Non vi diremo di parlare con le piante, anche se non è mai una cattiva idea. Ma un buon coltivatore guarda le sue piante piuttosto spesso, soprattutto nel periodo primaverile/estivo o quando sa che alcuni parassiti potrebbero presentarsi, per esempio soprattutto in autunno per cavoli e broccoli possono arrivare molti bruchi e cavolaie a mangiarsi tutto.
Guardare le foglie, il portamento e i progressi aiuta a capire se c’è qualcosa che non va, se la pianta ha bisogno di più o meno acqua, di più o meno sole, se sotto le foglie si nascondono fastidiosi ospiti, se ha contratto una malattia.
Ci sono due modi per affrontare gli inconvenienti, come in tutto nella vita: prevenzione e cura. Previeni malattie e parassiti del tuo orto usando prodotti biologici come l’olio di neem o i macerati di pomodoro, di aglio o di equiseto tra gli altri anche prima che accadano cose spiacevoli, oppure adopera delle reti anti insetti. Le cure possono sempre avvalersi di prodotti biologici, ma potrai anche decidere se rimuovere manualmente gli ospiti indesiderati. Tieni presente che alcune malattie potrebbero non essere curabili con prodotti naturali, oppure addirittura non trovare soluzione. Non ti scoraggiare, hai altre piante di cui prenderti cura.
Le vacanze.
Un bel grattacapo per chiunque voglia godersi le vacanze, soprattutto in estate, senza doversi preoccupare delle piante. Abbiamo provato diversi metodi, bottiglie a testa in giù nella terra, coni di terracotta, coni di terracotta con tubicini per l’autoalimentazione a partire da una bacinella. Non hanno funzionato benissimo a dire il vero. Alla fine l’unica soluzione utile è stata quella di incaricare una persona di fiducia di andare a controllare le nostre piantine ogni tanto. Questo ha funzionato.
Ogni mese è un buon mese.
Vacanze estive a parte, ogni mese in un orto si trova qualcosa da fare. I tempi sono troppo serrati? Piantate meno, scegliete piante che richiedono meno cure. Potete essere voi a decidere quanto impegno volete che richieda il vostro orto.
Alcune piante, come i ravanelli, gli spinaci e le carote, possono essere coltivate tutto l’anno. Il basilico per esempio può essere piantato in casa durante tutto l’anno per averne sempre un po’ a disposizione. Altre piante possono essere seminate intorno a febbraio-marzo in casa e poi trapiantate all’esterno verso aprile, quando saremo certi che il pericolo delle gelate sia terminato. Un altro motivo per cominciare a piantare in casa è la maggior produttività successiva tramite l’accorciamento delle tempistiche, prima semino, prima raccolgo. I piselli invece amano restare sempre nello stesso posto, senza essere trapiantati.
Anche se ci può sembrare strano, ci sono piante che possono stare sul balcone tutto l’inverno, crescendo e preparandosi per la primavera successiva, come i broccoli. Anche piselli e spinaci stanno bene al freddo, ma attenetevi sempre alle indicazioni delle sementi che acquistate per non commettere errori.
La serra o “L’inverno sta arrivando”.
In base a dove vi trovate, se al Nord, al Centro o al Sud Italia, sul livello del mare o in montagna, saranno diverse le piante che potrete coltivare, i tempi di semina e di raccolto. Questo dipende in parte dalle temperature, a cui dovete fare riferimento anche per capire quali piante potete tenere all’esterno e quali no.
In inverno, quando e dove le gelate arrivano, dovete conoscere quali piante possono restare all’aperto, come il rosmarino e la salvia. Quest’ultima però può essere ulteriormente protetta con teli antigelo.
Per le piante che hanno bisogno di maggiore protezione potete utilizzare una serra dove riporre cavoli, patate, broccoli, spinaci, carote e lattuga. Queste piante saranno maggiormente protette. Un nostro pomodoro ancora resiste, nonostante la serra non sia riscaldata, ma non è destinato a durare ancora a lungo. Un’accortezza fondamentale è quella di aprire la serra ogni quattro o cinque giorni, preferibilmente in giornate soleggiate, per qualche minuto per evitare che l’elevata umidità favorisca la generazione di muffe. Certo, le serre dovrebbero avere dei buoni sistemi di areazione, ma non è così per tutte. Osservate e valutate ogni quanto aprirla in base a quello che vedete.
Ricordate inoltre che in inverno le piante non hanno bisogno di essere annaffiate spesso e, come prima, preferibilmente in giornate soleggiate e non verso sera per evitare di danneggiare le radici.
La raccolta.
Raccogliere i frutti richiede il giusto tempismo. Non forzate i pomodori, quando saranno maturi cadranno nelle vostre mani non appena li toccherete (o sul balcone di quelli di sotto). Raccogliete gli spinaci e la lattuga quando le foglie sono abbastanza grandi ma tenere a partire dall’esterno in modo anche da spronare la pianta a farne di nuove. Le foglie di lattuga hanno un sapore migliore se raccolte al mattino, mentre far maturare troppo la foglia di spinacio la renderà amara. Spinaci, fagiolini e piselli possono essere congelati e consumati in un secondo momento. L’abbondanza del raccolto dipenderà dal numero di piantine e dalla velocità di crescita. Seminate nuove piante di spinaci e lattuga quando vedete spuntare le prime foglie delle precedenti per avere un raccolto più abbondante e costante.
I ravanelli vanno controllati di frequente perché crescono in fretta e non vanno lasciati a lungo nel terreno. Per evitare il sapore piccante vanno annaffiati ogni due giorni (oppure no se vi piace il piccante). Aglio e cipolla vanno raccolti quando si seccano le foglie, ma per le cipolle schiacciate le foglie a terra e attendete qualche giorno ancora prima della raccolta per farle durare di più in dispensa.
Trucchi, segreti e companion plants.
Mentre osservi il tuo orto, noterai che il ciclo vitale ha dei ritmi diversi per ogni specie e pianta.
L’inverno rallenterà la crescita o farà perire alcune di loro, la primavera le renderà rigogliose e in autunno altre faranno i semi. Ricorda di raccogliere i frutti del tuo operato, ma di lasciare che almeno una pianta arrivi a fioritura e potrai raccogliere i semi da seccare e piantare nella successiva stagione. Qui sotto trovate un video esempio di come raccogliere e conservare i semi di pomodoro.
Per attirare gli impollinatori invece non bastano le piante da orto, a volte serve un aiutino in più. Spesso perciò si consiglia di porre sul balcone anche piante da fiore che li possano attirare. Le zucchine sono tra gli ortaggi che troveranno giovamento in questa pratica, visto che per dare i propri frutti hanno bisogno di essere impollinate, che qualcuno giri di fiore in fiore. Potete anche munirvi di pennello e fare questa operazione manualmente se volete. E mi raccomando, lasciate qualche fiore maschio, non friggeteli tutti, altrimenti l’impollinazione non potrà avvenire.
Ci sono altri motivi per piantare specie che siano anche esteticamente belle accanto a quelle da orto: i girasoli per esempio possono sostenere piante alte e la camomilla combatte i vermi e bruchi che attaccano le brassicacee. Attraggono invece le coccinelle, divoratrici di afidi, la cosmea e la calendula. Infine l’aneto richiama vespe utili a sbarazzarvi di insetti nocivi al vostro orto.
Ma c’è di più. Se avete lo spazio, potete piantare insieme quelle che vengono chiamate “companion plants“. Sono piante che si aiutano a vicenda a crescere. Uno degli esempi più noti è quello dei legumi con le patate: i primi fissano l’azoto grazie ai batteri che ospitano fornendolo alle seconde attraverso la condivisione del terreno, mentre le patate allontanano il tonchio, un parassita del fagiolo.
Sono diverse le piante che possono essere tenute insieme, con o senza benefici noti, carote e cipolle, aglio e pomodorini, pomodoro e lattuga, e così via. Quando organizzate i vasi ricordate di tenere conto delle altezze delle piante, soprattutto se userete le reti anti insetti.
Ci sono però anche piante che in un orto non andrebbero mai tenute insieme, come piselli e fagioli, broccoli e cavoli, spinaci e carote. Il ragionamento alla base è quello di evitare che piante della stessa famiglia o affette dai medesimi parassiti e malattie possano competere e scambiarsele. Per lo stesso motivo preferiamo posizionare piante della stessa specie e varietà in vasi diversi accompagnate dalle loro companion plants.
La nostra mini guida-calendario
Speriamo che questo articolo vi abbia fornito informazioni utili o almeno abbia acceso in voi la passione o la curiosità di provare a realizzare il vostro orto in balcone. Sappiamo che non potrà mai essere del tutto esaustivo e che per entrare nei dettagli servirebbe scrivere un intero libro, ma per semplificare le cose abbiamo creato una mini-guida grafica che potrà aiutarvi a capire cosa piantare in ogni mese, dentro e fuori casa, quando travasare e spostare le piantine all’esterno, quando potrete raccogliere, come organizzare il vostro balcone e infine quali companion plants potete mettere nello stesso vaso. La mini-guida grafica completa verrà inviata a tutti i soci REC 2025. Che aspetti? L’iscrizione all’associazione REC è dimezzata solo fino a fine aprile!