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Gli Zoo (e non solo) al tempo del Coronavirus

I cittadini sono (giustamente) confinati nelle loro case, molti si recano ancora al lavoro e tra loro ci sono i guardiani degli zoo, i keepers. I giardini zoologici sono infatti tutt’altro che inabitati e deserti, gli animali che ospitano sono numerosi e hanno bisogno di cure quotidiane, dipendono dagli esseri umani e dalle loro premurose attenzioni.

Mentre noi restiamo diligentemente a casa, i keepers si recano al lavoro, negli zoo, per accudire gli animali a loro affidati, dando loro da mangiare, pulendo i reparti, posizionando arricchimenti, svolgendo sessioni di training e tutte le altre attività connesse.

I keepers prendono ogni giorno le precauzioni che noi abbiamo imparato a conoscere così bene, dall’uso di disinfettanti e guanti, all’attenzione su ciò che toccano prima e dopo ogni mansione.

I giardini zoologici dei paesi colpiti dal Coronavirus stanno subendo gli effetti negativi di questa pandemia. Nonostante l’emergenza sanitaria non permetta ai cittadini di farvi visita, gli zoo devono continuare a sostenere i costi relativi al mantenimento degli animali, al personale, alla gestione di istituzioni tutt’altro che piccole.

La preoccupazione che gli zoo non possano sopravvivere a questa pandemia inizia a farsi sentire e molte strutture stanno richiedendo l’aiuto dei cittadini. Sia in Italia che all’estero i giardini zoologici si appellano alle donazioni dei loro visitatori e followers per superare questo difficile momento, per esempio proponendo adozioni simboliche degli animali per garantirne la sussistenza.

Il rischio attuale potrebbe essere quello di non riuscire a far fronte alle necessità primarie degli animali, come il reperimento di cibo, rischiando di sottoporli a possibili sofferenze per carenza di nutrienti. Alcuni parchi hanno accettato la possibilità di ricevere prodotti alimentari, altri hanno chiesto aiuto a negozi di alimentari.

Il benessere di un animale tuttavia non è legato esclusivamente alla sua nutrizione, ma anche ad altri fattori, come la possibilità di usufruire di arricchimenti ambientali, che comunque richiedono un investimento da parte dei parchi. Gli arricchimenti sono infatti oggetti di vario genere che possono essere collocati nei reparti degli animali e che hanno lo scopo di stimolare i comportamenti naturali delle specie.

Se ti stai chiedendo perché dovresti aiutare un giardino zoologico e qual è la loro utilità al giorno d’oggi, qui puoi trovare la risposta. Senza fondi per il sostentamento degli animali affidati loro, i giardini zoologici potrebbero non essere in grado di garantire l’usuale sostegno ai progetti di conservazione in natura.

I giardini zoologici non sono gli unici a subire le conseguenze della diffusione del Covid-19, anche i centri di recupero della fauna selvatica non ne sono esenti. Le loro attività infatti si basano soprattutto sul contributo di volontari che aiutano il personale a prendersi cura degli animali ospitati e nella gestione della struttura stessa. Essendo i volontari tenuti a rimanere nelle proprie abitazioni,  alcuni centri di recupero in tutto il mondo stanno iniziando a richiedere sostegno economico ai cittadini.

Se pensiamo a tutte le strutture che si avvalgono di volontari e di donazioni private, ci rendiamo conto che anche canili gattili potrebbero trovarsi in difficoltà.

Spesso le attività di tutte queste strutture risultano lontane e i loro effetti nascosti agli occhi dei più, come se, pur non conoscendone l’utilità, le dessimo per scontate.

Gli effetti del problema che stiamo affrontando attualmente non si limitano al settore sanitario, all’economia o alla noia del dover rimanere in casa. Essi si espandono andando a toccare anche realtà diverse, più o meno grandi che non tutti conoscono o percepiscono, ma che svolgono un servizio essenziale per la comunità.

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